Web Design

Consiste nella fase di progettazione e di sviluppo tecnico di un sito web.
Comunicazione digitale, usabilità e accessibilità ne sono gli elementi chiave.

Backend vs frontend, develoment vs design, UI vs UX

Oggi i confini tra ruoli una volta ben distinti, quando si lavora nel web, si sono fatti più liquidi. Programmatori e sviluppatori di interfacce web continuano sì a svolgere compiti diversi, ma spesso utilizzando i medesimi linguaggi, tanto da confondere le carte frequentemente sui compiti loro assegnati.

Chi lavora prevalentemente nel backend, ossia alle spalle di un sito, prevalentemente è il programmatore, un developer, con le mani “sotto il cofano”, su server e database, esperto in linguaggi di programmazione come PHP o ASP per citare i più noti.

Gestire il frontend, ciò che vede l’utente di un sito, è invece appannaggio esclusivo del designer, web designer in questo caso, che si occupa di realizzare la grafica, applicarla al web e renderla fruibile a tutte le esigenze del navigatore. E qui entrano in gioco le difficoltà dovute alla varietà di sistemi operativi, browser, dispositivi, dimensioni, comportamenti.

Interfaccia utente ed esperienza utente, UI (User Interface) e UX (User eXperience). Lo UX design consiste nel capire quali scelte dovrà effettuare l’utente all’interno di un sito e in che modo reagirà ad ognuna di esse, così che chi progetta un’interfaccia possa consentirgli un’esperienza soddisfacente.

Lo UI design è invece la traduzione in atti concreti tecnologici che permette all’uomo di relazionarsi con un prodotto multimediale, grazie all’intervento di chi realizza il sito. UX e UI design non vanno confusi, rappresentano due momenti diversi della produzione di un’interfaccia, ma sono anche due ambiti che lavorano insieme per definire la relazione che l’utente avrà con il prodotto web.

Il web designer, sintetizzando, nell’assumere il ruolo di UI designer deve fare attenzione a:

  • tipografia ed interfaccia, affinché dialoghino bene tra loro nel comunicare un messaggio contenutistico al pubblico destinatario;
  • schema di colori, che sia chiaro e guidi l’utente senza confonderlo nella direzione giusta;
  • struttura del sito, immediatamente riconoscibile, in modo che nei pochi secondi che un visitatore dedica al progetto capisca subito cosa deve fare, ovvero dove debba cliccare.

La via maestra per un buon UI design consiste nel non dimenticare di essere un fruitore, prima che un creatore del web: se in un frontend un designer impiega due secondi a orientare il suo click, un utente medio se ne andrà prima di aver capito cosa fare.

Quando effettua operazioni di UX design, il web designer deve invece tenere in considerazione:

  • semplicità ed immediatezza di navigazione, quindi ottimizzare l’usabilità del prodotto;
  • orientamento dell’utente, evitare che si perda, fornire guide visive per incanalarne l’esperienza;
  • pilotare il click del visitatore velocemente e senza indugi verso l’obiettivo.

Inoltre, mai ignorare gli standard: se un bottone non ha la forma di un bottone, un player non ha il triangolino, un link non si differenzia dal resto del contenuto, l’utente non cliccherà. Il web designer ha fallito. Per fortuna, da qualche tempo, ci hanno pensato i big players a fornire how to per non compiere grossolani scivoloni. Uno di questi è Google con il suo Material design, che vedremo tra poco.

Stabilire che UI sia competenza del web designer e UX del developer sarebbe semplicistico e non corrispondente a realtà: il prodotto web ottimale è quello frutto delle competenze multiple di più interazioni umane possibili. Non esiterebbero agenzie web, se bastasse una sola figura professionale a decretare il successo di un prodotto web.

A definitiva conferma è sufficiente uno sguardo a una qualsiasi offerta di lavoro del settore: sempre più spesso chi cerca un professionista della progettazione e realizzazione di siti web chiede una figura che sappia svolgere contemporaneamente sia operazioni di web development che di web design -quando va bene; troppe volte si richiedono anche competenze di community manager, account, analista, esperto SEO e sviluppatore app; offerte che non troveranno mai risposta-. Anche perché, ormai, un ingegnere informatico o un architetto, un sistemista o un grafico, da soli, sono figure professionali troppo esclusive per un progetto web che voglia avere un ampio respiro in un mercato sempre più sfaccettato.