SEO

SEO è quell’insieme di strategie e pratiche volte ad aumentare la visibilità di un sito internet migliorandone la posizione nelle classifiche dei motori di ricerca, nei risultati non a pagamento, detti risultati “puri” o “organici“. S.E.O. è una sigla inglese (acronimo) che sta per Search Engine Optimization, tradotto letteralmente: “ottimizzazione per i motori di ricerca“.

Queste pratiche sono molteplici e riguardano diversi aspetti di un sito web: l’ottimizzazione della struttura del sito, del codice HTML, dei contenuti testuali, la gestione dei link in entrata (ovvero che da altri siti puntano verso il tuo sito, detti inbound link o, più comunemente, backlink) ed in uscita (che dal tuo sito puntano verso altri).

Poiché Google è il motore di ricerca di gran lunga più utilizzato al mondo, la maggior parte delle attività SEO riguardano lo studio dell’algoritmo di Google e dei suoi periodici aggiornamenti, e le relative azioni per rendere i siti più “graditi” a tale algoritmo.

La SEO

  1. Quando cerchiamo qualcosa sui motori di ricerca, ci aspettiamo di trovare per primi i risultati migliori, cioè quelli più pertinenti con la nostra ricerca. Per esempio, se cerco “hotel 3 stelle a Bologna”, non voglio trovare il sito di un bed and breakfast a Napoli. E voglio anche trovare molte informazioni su quell’hotel, tipo come sono le camere, quanto costa, dove si trova, ecc. Fare SEO significa perciò prima di tutto scrivere contenuti ricchi e pertinenti con le parole con cui vogliamo farci trovare.
  2. I link sono le “strade” del web, cioè i percorsi che usiamo per spostarci da un sito all’altro. Un sito con molti link che portano a lui, è come un incrocio molto trafficato, quindi molto importante. E – proprio come nelle città – più il sito che ci linka è importante e simile al nostro nei contenuti, più comoda sarà la strada che conduce a noi. Per questo, fare SEO significa anche cercare di ottenere un buon numero di link da siti il più possibile pertinenti e rilevanti.

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SEO e SEM

SEM sta per Seach Engine Marketing (marketing attraverso i motori di ricerca) ed è la disciplina più ampia che incorpora la SEO. Il SEM comprende sia i risultati di ricerca a pagamento (in cui è possibile comparire utilizzando strumenti come Google Adwords o Bing Ads, precedentemente noto come Microsoft adCenter) che i risultati organici di ricerca (SEO).

Una strategia SEM completa utilizza sia la pubblicità a pagamento che l’implementazione di tecniche SEO. Una analisi delle parole chiave viene eseguita sia per la SEO che per il SEM, ma non necessariamente allo stesso tempo. SEM e SEO devono essere entrambi monitorati e aggiornati di frequente per adeguarsi all’evoluzione delle migliori pratiche.

In alcuni contesti, il termine SEM viene utilizzato esclusivamente per indicare la pubblicità pay per click, ma sarebbe più corretto chiamare quest’ultima SEA, ovvero Search Engine Advertising (vedi paragrafo successivo).

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Differenza tra SEO e SEA


Una importante distinzione doverosa è quella tra search engine optimization e search engine advertising (SEA). La SEO si differenzia dalla SEA in quanto nel primo caso non vi è un pagamento diretto al motore di ricerca per comparire nei suoi risultati. La SEA su Google si effettua attraverso il circuito Google AdWords, la piattaforma che consente di creare campagne di link sponsorizzati, che vengono contrassegnati con la dicitura “Ann.” e sono visualizzati, se presenti, come primi risultati (massimo 4) e ultimi (massimo 3) della pagina.

Il meccanismo di pagamento dei link sponsorizzati è il PPC (pay per clik), cioè l’inserzionista paga una certa somma ogni volta che un utente clicca sul suo link. La somma da pagare, secondo la logica dell’asta, dipende da quanto sono disposti a pagare gli altri inserzionisti, così chi offre di più sarà più in alto nei risultati rispetto a chi offre di meno.

I risultati non a pagamento vengono detti risultati “puri” o “organici”, per questo motivo la SEO, che non riguarda i risultati a pagamento, viene anche detto posizionamento puro o organico. SEO e SEA rientrano entrambe nella macro-attività di web marketing detta SEM, ovvero search engine marketing (marketing attraverso i motori di ricerca).

La schermata raffigure la differenza tra SEO e SEA nei risultati di ricerca di Google.

Piccolo dizionario SEO

  • SERP: “Search Engine Result Page”, tradotto letteralmente pagina dei risultati del motore di ricerca, è una qualunque pagina di Google che compare dopo che avete inserito il termine o i termini da cercare. L’immagine qui sopra è un esempio di SERP.
  • Query: è una qualunque ricerca effettuata sul motore. quando inserite una o più parole nel campo di ricerca di Google, state eseguendo una query.
  • Keywords: “parole chiave” (o chiave di ricerca), sono le parole che inserite nel campo di ricerca quando eseguite una query. Per keyword si intendono non soltanto singole parole ma anche stringhe di testo, ad esempio la ricerca “web marketing Bologna” è una keyword.
  • Robot: (detto anche spider o crawler), è il software che i motori di rierca utilizzano per analizzare tutti i siti della rete in modo automatico. I robot girano continuamente per scandagliare tutta la rete, passando di pagina in pagina per mezzo dei link. Effettuano una copia testuale di tutti i documenti visitati e li inseriscono in un indice (vedi indicizzazione). Il robot di Google si chama Googlebot.
  • Indicizzazione: è il processo mediante il quale il robot aggiunge il materiale al database del suo motore di ricerca per restituirlo poi, ordinato in una classifica (vedi ranking) in base alla pertinenza con la chiave di ricerca, quano viene ettettuata una query.
  • Ranking: è la classifica dei risultati rispetto ad una determinata query. Quando inseriamo una keyword, il motore di ricerca restituisce una SERP di risultati ordinati in base alla pertinenza dei documenti indicizzati rispetto a tale parola chiave. Ranking è inoltre sinonimo di posizionamento (vedi), in ambito SEO si dice “fattore di ranking” un qualunque elemento, interno o esterno al sito, che influenza la posizione in classifica.
  • Ottimizzazione: in ambito SEO, ottimizzare significa facilitare il più possibile il lavoro dei robot, fornendogli contenuti facilmente accessibili e rendendo più facile la comprensione da parte del software dell’argomento trattato dal documento.
  • Posizionamento: consiste nel migliorare la posizione di un sito/pagina web nel ranking dei motori di ricerca in relazione a determinate keyword. Il posizionamento (o il miglioramento di esso) è la conseguenza naturale dell’ottimizzazione.


Come “ragiona” un motore di ricerca

Per praticare ogni attività SEO è necessario in primis capire come opera un motore di ricerca. Un motore di ricerca opera principalmente (in sintesi) con le seguenti modalità e nel seguente ordine:

  1. analisi del campo d’azione (crawling) attraverso l’utilizzo dei robot;
  2. indicizzazione (indexing) del materiale ottenuto;
  3.  ordinamento (ranking);
  4. risposta alle richieste dell’utente (SERP).

L’attività SEO nel dettaglio

L’attività seo comprende diverse fasi di tipo sia analitico/strategico che operativo. Sul piano operativo, per ottimizzare un sito occorre tenere in considerazione molti fattori diversi. Un approccio originale per descrivere i principali tra questi fattori è stato realizzato da Search Engine Land, una nota ed autorevole rivista americana del settore. Search Engine Land ha realizzato una tavola periodica dei fattori di ranking (che aggiorna periodicamente man mano che Google aggiorna il suo algoritmo).

La tavola periodica dei fattori seo di Search Engine Land

Di seguito sono indicate le principali fasi dell’attività:

La fase strategia SEO: la scelta delle keyword

Questa fase è fondamentale, qualunque attività SEO risulta essere priva di senso se non viene effettuata prima un’analisi accurata delle parole chiave da scegliere per la propria campagna. La ricerca delle parole chiave “migliori” può essere effettuata con strumenti software appositi, interviste agli utenti, analisi della concorrenza (benchmarking competitivo) e utilizzando lo stesso motore di ricerca.

Per il successo di una campagna SEO è consigliabile selezionare parole chiave non troppo generiche, poiché risulterebbe molto difficile o addirittura impossibile raggiungere buoni risultati in tempi utili, ma neppure troppo specifiche, poiché, se sono poco cercate, generano di conseguenza poco o nessun traffico al sito.

Nella scelta delle keyword è applicabile la teoria della “Long Tail” di C. Anderson, secondo la quale i prodotti di nicchia avranno molte più possibilità di profitto. Per applicare questa teoria in ottica seo, è quindi preferibile scegliere molte parole chiave specifiche (con meno concorrenza e tasso di conversione maggiore) piuttosto che poche generiche (con molta concorrenza e basso tasso di conversione). Per approfondire puoi leggere questo articolo sulla coda lunga e posizionamento nei motori di ricerca.

Per assicurarsi che le parole chiave scelte vengano però effettivamente cercate dagli utenti – e per avere nuovi spunti per la scelta delle parole chiave – è opportuno utilizzare lo strumento per le parole chiave di Google AdWords. Questo strumento offre dati statistici sul numero di ricerche mensili, globali o per singolo Paese, che vengono effettuate dagli utenti con una determinata chiave di ricerca.

Lo strumento suggerisce anche diverse parole chiave analoghe, che magari non avevamo considerato, da poter inserire nella strategia. Per scegliere correttamente le parole chiave occorre dunque trovare il giusto equilibrio tra parole di nicchia e numero di ricerche mensili. Solitamente infatti, più la parola è specifica, meno ricerche mensili genera.

On-page SEO

Si definisce SEO “on-page” (o “on-site“) l’insieme delle attività di ottimizzazione all’interno delle pagine di un sito. Questa è solamente una parte dell’attività SEO, l’altra faccia della medaglia è definita di conseguenza “off-page” (o “off-site“) ed è l’insieme di attività di gestione dei link in ingresso (inbound link o backlink) verso un sito, che sono un segnale importante per i motori di ricerca quando giudicano l’autorevolezza di un sito.

L’ottimizzazione on-page a sua volta si può suddividere in due aree distine: l’ottimizzazione del codice HTML e della struttura di un sito; e l’ottimizzazione dei contenuti testuali e immagini di un sito.

Aggiungo che un buon posizionamento del proprio sito web può dipendere anche da alti elementi, come fattori lato server, quali l’affidabilità e la velocità dello hosting, e da altri fattori come l’anzianità del dominio (alcuni esperti sostengono che domini con più di 5 anni siano ritenuti più affidabili da Google) e il comportamento degli utenti sul sito (tempo di permanenza, numero di pagine visitate), ma i maggiori risultati si ottengono mediante queste due attività.

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Ottimizzazione SEO del codice HTML

Ogni sito internet è formato da un codice sorgente HTML che viene letto dal browser (Internet Explorer, Firefox, Safari, Chrome, etc.) e presenta il sito nelle maniera in cui noi lo vediamo. L’ottimizzazione del codice è perciò l’attività di ottimizzare le parti “invisibili” all’utente, ma che incidono sul ranking del sito.

Di particolare importanza sono alcuni tag che formano il codice, come il tag title – che può essere visibile nella parte in alto del browser quando apriamo una pagina web, e nella SERP collegato alla nostra pagina – che serve a specificare il titolo di una determinata pagina.

Affinché sia ottimale, questo tag deve far capire chiaramente sia agli utenti che ai robot l’argomento trattato nella pagina, deve quindi includere le parole chiave che prendiamo di mira (quelle che pensiamo che gli utenti digitino per trovarci). E’ inoltre opportuno prevedere title diversi per ogni pagina del sito, in maniera tale da ottimizzare ogni pagina per un singolo argomento specifico.

Ad esempio, se vendiamo sedie e tavoli da ufficio, dovremo fare due pagine diverse con rispettivamente “sedie da ufficio” e “tavoli da ufficio” come title, invece di creare un’unica pagina.

Un altro elemento da tenere in considerazione a livello di codice è la meta tag description (che compare come “anteprima” della pagina nella SERP).

Anche se la Meta tag description non incide direttamente sul posizionamento nei motori di ricerca, è estremamente importante per ottenere click through rate (il rapporto tra numero di visualizzazioni e numero di click) dalle pagine dei risultati dei motori di ricerca (e quindi indirettamente può influenzare il ranking). Essa deve contenere perciò un messaggio chiaro, coerente con il contenuto ed accattivante, per invogliare gli utenti a cliccare sul vostro link piuttosto che su quelli della concorrenza.

E’ consigliabile di utilizzare una lunghezza inferiore ai 155 caratteri per fare in modo che Google non tagli la frase a metà, rischiando di far perdere il significato.

Una sitemap (o mappa del sito) aiuta gli spider a navigare il sito, perciò è opportuno che sia presente per permettere l’indicizzazione di tutte le pagine. Qui trovi maggiori informazioni sulla Sitemap.

I tag Heading (h1, h2, h3…) servono a delimitate il testo in paragrafi con titoli e sotto-titoli, sono anch’essi utili per far capire l’argomento del documento sia agli utenti che ai motori. E’ perciò opportuno utilizzare H1 per il titolo principale della pagina, includendo in esso la parola chiave in corrispondenza con il tag tile (si noti che sono due cose distinte: l’h1 appare nel documento come titolo ed è visibile agli utenti, il title è visibile nella linguetta de browser ed appare collegato nella SERP).

Il testo alternativo (alt) è un attributo da aggiungere nelle immagini. I robot non riescono a leggere il testo contenuto nelle immagini, perciò è importante aggiungere questo attributo per far capire ai motori di ricerca che cosa l’immagine rappresenta.

Gli URL delle pagine sono ottimali se non contengano caratteri come “?”, non scansionabili da alcuni robot e se contengono anch’essi una indicazione sul contenuto della pagina. Dovremo avere ad esempio, non

http://www.miosito.it/scheda-prodotto?=3456722

ma

http://www.miosito.it/sedie-da-ufficio

Bisogna anche che il codice sia ben scritto e non contenga uso eccessivo di javascript/ajax, poiché i motori di ricerca prediligono pagine con rapporto testo/codice a favore del testo.

Oltre ai dati relativi a ciascuna pagina, un altro elemento importante riguarda la struttura del sitostesso – e di conseguenza del menu di navigazione – ottimale se gerarchica (o “ad albero”), perché facilmente scansionabile dai robot, e nella quale ogni pagina del sito è collegata da almeno un link da un’altra pagina.

Bisogna anche verificare ed eventualmente sistemare la presenza di link non funzionanti all’interno del nostro sito, poiché un numero eccessivo di “broken link” può far supporre ai motori che il sito sia abbandonato.

Per approfondire leggi anche come ottimizzare la meta tag description e come ottimizzare il tag title. Puoi anche leggere questa  guida all’ottimizzazione del codice HTML.

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Ottimizzazione dei contenuti (SEO Copywriting)

I contenuti sono in verità la parte più importante della SEO, infatti i motori di ricerca evoluti, come Google, riescono a leggere i contenuti testuali di un documento, “capendone il significato” ed attribuendone un punteggio di qualità e pertinenza rispetto alle query. L’importanza dell’attività di creazione di contenuti di qualità è esemplificata dal noto mantra della SEO “Content si King“, il contenuto è Re 

E’ opportuno quindi che un sito contenga realmente contenuti utili e interessanti che creino un valore per gli utenti al fine di ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca. Un sito povero di contenuti non potrà essere ben posizionato, o comunque sarà difficile mantenere la posizione nel lungo periodo.

Un chiaro esempio e Wikipedia, che risulta tra i primi risultati per un gran numero di chiavi di ricerca. Per garantire la presenza di contenuti di qualità sul proprio sito, è bene anche aggiornarloaggiungendo nuovi testi con una certa frequenza. Per questo motivo, aprire un blog aziendale integrato nel proprio sito è il miglior modo per ottenere un buon posizionamento duraturo nel tempo.

E’ di importanza fondamentale, oltre ad avere buoni contenuti, avere contenuti unici, quindi non copiati da altri siti. Google si accorge quando un contenuto non è originale e lo penalizza drasticamente nei suoi risultati.

Naturalmente, il contenuto dovrà includere le parole chiave con cui si vuole essere trovati, ma in maniera tale da non risultare innaturale per il visitatore. Google e gli altri motori di ricerca moderni utilizzano sistemi di analisi semantica del testo che comprendono la sinonimia e la correlazione tra termini.

Data questa evoluzione, possiamo facilmente comprendere come l’eccessiva ripetizione della parola chiave presa di mira (in gergo keyword stuffing) in un testo – come facevano i SEO diversi anni fa, quando gli algoritmi erano meno evoluti – non produce alcun miglioramento nel posizionamento (si rischia anzi di svalutare l’esperienza degli utenti ed ottenere l’effetto contrario). E’ invece opportuno scrivere in maniera naturale, con l’obiettivo di produrre contenuti interessanti per gli utenti, non per i robot.

L’attività di scrivere contenuti SEO è detta SEO Copywriting, ed è l’arte di combinare la buona scrittura con gli elementi dell’ottimizzazione.